Archivio Vittorio Mascherini
una vita attraverso due guerre mondiali e la resistenza
VITTORIO MASCHERINI E LA RESISTENZA NEL RIONE SAN GERVASIO A FIRENZE
Da sempre antifascista, Vittorio Mascherini viene richiamato alle armi il 5 Novembre 1941 e inviato all’ufficio censura posta estera di Bologna. Promosso al grado di Tenente Colonnello nel gennaio 1943, alterna parecchi periodi di convalescenza all’ospedale per il riacutizzarsi delle ferite subite durante la prima guerra mondiale.
l’8 Settembre 1943 si trova in convalescenza a Firenze. Ed il giorno successivo, mentre si recava a prendere il tram 17 in piazza San Gervasio, viene avvicinato da un Sergente dell’esercito che con i suoi soldati gli chiede cosa fare per non venire rastrellati. Vittorio Mascherini ordina che le armi fossero portate a casa sua mentre fa avere abiti civili ai soldati cosi che possano disperdersi nelle campagne.
Fu questo il primo atto nel rione San Gervasio contro il regime Nazifascista. Nei giorni successivi il Mascherini inizio’ la costituzione di tre squadre partigiane nel rione, confluite successivamente nella Brigata Garibaldina Buozzi, il cui scopo principale fu la ricerca di armi, munizioni ed informazioni oltre ad alcune azioni contro il nemico.
La sua attività’ antifascista non passo’ inosservata ed il 23 Settembre 1943 ricevette una perquisizione domiciliare da parte delle SS e l’ordine di consegnarsi il giorno successivo al comando tedesco di Firenze, pena la deportazione della famiglia. Minacciato di taglio della lingua e di fucilazione per le armi sparite e la propaganda antiregime, venne posto sotto stretta sorveglianza da parte dei nazisti e dai repubblichini.
Nonostante le continue perquisizioni continuo’ la sua attività di comando e coordinamento delle tre squadre partigiane di Campo di Marte e durante l’emergenza di Firenze dell’agosto 1944 organizzo’ il rifornimento dei viveri alla popolazione e agli ospedali della zona.
Nell’ agosto 1944 due membri della sua squadra furono uccisi in azioni contro i Nazisti. L’11 Agosto 1944 in un azione a Ponte al Pino perse la vita Guido Ugo Horloch, falciato dalle mitragliatrici tedesche. Mentre il 22 Agosto, presso Villa Ojetti, una pattuglia di avanscoperta della squadra del Mascherini entro’ inaspettatamente in contatto con un nucleo di Fallschirmjäger tedeschi. Nel tentativo di coprire la ritirata dei compagni, mori’ il partigiano Bruno Giugni.
Dopo la liberazione di Firenze, collaboro’ con la divisione Arno e con il comando alleato, raccogliendo informazioni sulla dislocazione delle truppe naziste e dei campi minati. Contribui’ alla pianificazione della battaglia di Fiesole, suggerendo agli alleati di passare da Maiano, zona da lui controllata, invece che dalla Vecchia Fiesolana, perché minata. Da vari testi, la battaglia di Fiesole e’ definita come una delle battaglie meglio pianificate e preparate del periodo della Resistenza Fiorentina, dato che Fiesole fu espugnata con pochissime perdite da parte degli Alleati.
Finita la resistenza, subi’ infamanti accuse di collaborazionismo con i fascisti. Accuse da cui si libererà’ facilmente, ricevendo in breve tempo piena ed ufficiale riabilitazione, ma che gli arrecarono profondo dolore e sconcerto personale. Gli fu conferito il certificato di Patriota e la qualifica di Partigiano Combattente.
Partecipo’ alla fondazione della sezione ANPI del rione di San Gervasio di cui divenne presidente. Successivamente venne nominato rappresentante del Partito Socialista nel consiglio provinciale dell’ANPI. Nello stesso periodo, assunse la presidenza del Comitato Promotore per il Monumento ai Cinque Martiri dello Stadio fucilati dai fascisti il 22 Marzo 1944 presso lo stadio Artemio Franchi di Firenze.
Profondamente colpito dalla vicenda dei cinque Martiri, lavoro’ alacremente alla realizzazione del monumento, contribuendo finanziariamente in prima persona per la sua realizzazione e inaugurazione che avvenne il 29 Maggio 1949.
A causa di vari dissidi sul il finanziamento del monumento e altri aspetti della politica dell’ANPI, si dimise da Presindente e lascio’ tutte le cariche nel Luglio 1949.
Assieme ai documenti e lettere ufficiali relative alla lotta per la resistenza in San Gervasio, Vittorio Mascherini lascia anche 14 poesie riguardo vari episodi della guerra partigiana nella zona di Firenze.
Scritti autografi e documenti relativi alle azioni partigiane.
Riconoscimenti ottenuti per la lotta partigiana
L’uccisione di Guido Ugo Horloch
I Martiri dello Stadio e la storia del loro monumento
La Guerra Partigiana a San Gervasio
Firenze bombardata dagli alleati
massimiliano@archiviomascherini.org